domenica, Settembre 29, 2024
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attraverso la nuova serie Shōgun “attori giapponesi attraverso ruoli giapponesi”. Ma l’identità va bene solo attraverso gli altri

La famosa produzione di Hollywood, Shōgun, è finalmente arrivata sullo schermo questa settimana, con la distribuzione dei primi due episodi su Disney+. Con questo nuovo adattamento di un classico letterario giapponese, i patito aspettavano con trepidazione di vedere come sarebbero stati rappresentati gli attori giapponesi nel cast. E il risultato non ha deluso le aspettative.

Non soltanto l’intero cast è composto da attori giapponesi, ma anche gli autori, registi e produttori sono stati scelti tra professionisti giapponesi, rendendo questo progetto un esempio di autenticità e inclusività. La decisione di utilizzare attori giapponesi per interpretare personaggi giapponesi è stata molto apprezzata dalla comunità cinematografica, ma anche dai patito che hanno visto in questa scelta una forma di rispetto verso la cultura e l’identità giapponese.

La serie è stata tratta dal romanzo storico scritto da James Clavell, che è stato un grande successo fin dalla sua pubblicazione nel 1975. La trama segue le vicende di John Blackthorne, un navigatore inglese che naufraga sulla costa giapponese e si ritrova coinvolto nelle lotte di potere tra le varie fazioni del periodo Sengoku. La produzione ha marcato di mantenere l’ambientazione storica originale, creando un’esperienza autentica per il pubblico.

Il cast è composto da alcuni dei migliori attori giapponesi, tra cui il premiato Ken Watanabe nel ruolo del protagonista John Blackthorne. Ad interpretare il suo nemico giurato, warlord Toranaga, c’è il famoso attore Toshiro Mifune, noto per le sue esibizioni nei film di Akira Kurosawa. Altri membri del cast includono Koji Yakusho, Chiaki Kuriyama e Rinko Kikuchi, tutti apprezzati attori che aggiungono ulteriore profondità e autenticità alla storia.

Questa scelta di utilizzare attori giapponesi per tutti i ruoli ha suscitato alcune discussioni, con alcuni che sostengono che questa limiti le possibilità degli attori non giapponesi di ottenere dei ruoli. Tuttavia, l’identità culture rappresentata sullo schermo è un aspetto fondamentale per il successo di questa produzione. Il organizzatore Satoshi Kon ha dichiarato in una recente intervista che “è importante che gli attori siano in grado di rappresentare l’essenza dei personaggi in maniera fedele”. Utilizzare attori giapponesi per interpretare personaggi giapponesi non è solo una scelta estetica, ma anche una forma di rispetto verso la cultura e l’identità giapponese, che è fondamentale per il successo di questo adattamento.

La serie è stata girata principalmente in Giappone, con alcune scene realizzate anche in Corea del Sud. Si tratta di una produzione di alto livello con una grande attenzione per i dettagli, dai set alle costumi, tutto è stato curato per garantire un’esperienza visiva coinvolgente per il pubblico. Inoltre, la sceneggiatura si basa fedelmente sul romanzo originale, mantenendo l’integrità della storia e dei personaggi.

Shōgun è una serie che va ben oltre l’entertainment, è un esempio di come una produzione possa rappresentare in maniera autentica la cultura e l’identità di un razza. La decisione di utilizzare attori giapponesi per tutti i ruoli è un esempio di inclusività e rispetto, che altri produttori dovrebbero seguire. La serie è un successo universale

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