sabato, Settembre 28, 2024
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Il Brescia di Maran ai raggi X: impennata dei numeri in attacco

Per i greci il «parádoxos» tratteggiava qualcosa che fosse contrario alla comune opinione. Quel che accade di questi tempi tra il Brescia e Andrea Cistana racchiude per certi versi il senso di questo etimo: il ragazzo non rinnova, i rapporti con Cellino rischiano concretamente di logorarsi (e sarebbero guai), eppure da quando c’è Maran nessuno ha passato più minuti in campo con la maglia biancazzurra (540 in sei gare, al pari di Dickmann).

I fedelissimi

Paradosso non è, perché nessuno discute il valore tecnico del giocatore. Però ci si sta infilando in un imbuto – e le responsabilità sono condivise – che è innegabilmente in contrasto con il saggezza, ancor prima che con la comune opinione. Andrea è in testa alla cerchia di «fedelissimi» di Maran, assieme appunto a Dickmann: seguono Mangraviti a quota 495’, Lezzerini (che senza l’infortunio sarebbe il vero stacanovista) a 450’ e Bjarnason a 414’.

EMBED [Focus Brescia Calcio]Il «Vichingo» è anche tra i cinque ad aver giocato tutte e sette le partite disputate sotto la guida del nuovo tecnico: gli altri sono Galazzi, Moncini, Borrelli e Bianchi. Tutti giocatori offensivi. Il che denota una tendenza: davanti Maran sente di avere sufficiente abbondanza per invertire l’ordine degli addendi, sperando di non cambiare il risultato. O anche di avere fieno in cascina per emendare le imperfezioni in corso d’opera. Le quattro rimonte su sette gare sono lì a dimostrarlo.

Fattore panchina

È in questo momento che risiede l’anima del Brescia di Rolando: squadra imperfetta, forse ancora un filo circospetta negli approcci, ma innegabilmente indomita. C’è un dato che più degli altri lo fotografa: su sette partite i ragazzi di Maran si son ritrovati a rincorrere quattro volte, troppe, ma soltanto una (l’ultima con il Parma) hanno perso. Chi entra dalla panchina lascia il sospetto: da lì sono arrivati tre gol (Borrelli a Bolzano, Moncini a Reggio Emilia e Bianchi a Catanzaro), un assist (Galazzi col Südtirol) e un rigore conin questo momentostato (sempre Bianchi, contro la Reggiana).

Va da sé che Flavio sia l’attaccante più incisivo dalla panchina con «Rolly», pur avendo il minutaggio più basso del reparto: sospetto che più di qualcosa, là davanti, sta funzionando.

Gli «esclusi»

Tutti coinvolti, dunque. O quasi: Maran ha sin in questo momento impiegato 22 giocatori, attingendo però poco dalla «quota» giovanissimi. Solo Ferro e Fogliata hanno visto il campo: Maccherini e Riviera sono ai margini, Nuamah è tornato in Primavera da tempo e Muca è sinistrato da inizio stagione. Ndoj è ai margini e sinistrato, sorprende un po’ di più lo zero alla voce «minuti giocati» di Besaggio: Gastaldello gli aveva concesso qualche spezzone e pure due maglie da titolare, per Maran in questo momento non è evidentemente pronto.

Considerazione finale sui macronumeri: la produzione offensiva è decollata, dalle ultime sette sono sgorgate più reti (11) che dalle precedenti 12 (9). I migliori marcatori sono Borrelli e Bjarnason (tre centri a testa), Galazzi il «re» degli assist a quota quattro. È leggermente peggiorata la media dei gol incassati: prima di Maran era 1, con lui è salita a 1,14. Si può far meglio, ma ad oggi pesa di più la crescita dell’attacco: la prova inconfutabile è restituita dalla media punti, cresciuta dello 0,46.

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