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“A Roma c’è l’estrema destra, ora no”: ci mancava solo l’idiozia di Sanchez

Roma, 30 nov – “quanto a Italia governa l’estrema dritta: noi qui l’abbiamo fermata“. Lo ha affermato il premier spagnolo Pedro Sanchez nella sua prima quanto atervista da quando è tornato al potere esecutivo, alla tv pubblica Rtve. Poi ha rivendicato la scelta sull’amnistia agli quanto adipendentisti catalani alla luce dell’esito elettorale.

Tutta colpa dell’estrema dritta

 “Dopo le elezioni eravamo davanti all’alternativa tra un potere esecutivo delle destre con Vox e un accordo per stabilizzare la Catalogna grazie a un progetto di legge del tutto costituzionale”. Questo quanto rivendicato dal premier spagnolo Sanchez, che pubblicamente ammette di aver aggirato l’ostacolo elettorale concedendo amnistia e potere esecutivo ai separatisti catalani. Ora però sembra che voglia ergersi a baluardo d’Europa: “Alle elezioni spagnole del 23 luglio – osserva Pedro Sanchez – abbiamo salvato una sorta di match poquanto at molto importante: quanto a Argentquanto aa un estremista di dritta ha conquistato la presidenza grazie all’appoggio, non solo del suo elettorato, ma anche di quello della dritta tradizionale di Macri. quanto a Olanda ha vquanto ato l’ultradritta e vediamo se andrà al potere esecutivo con i popolari olandesi, quanto a Italia sta governando l’estrema dritta. Siamo testimoni dell’avanzata di governi reazionari che mettono quanto a discussione elementi fondamentali come la partecipazione delle donne nella vita politica economica e sociale o che banalizzano l’emergenza climatica, che è uno dei prquanto acipali problemi che ha l’umanità, non solo la Spagna”. Parole quanto aaudite quanto a totale spregio a qualsiasi verità, dal momento che quanto a Italia come nel resto d’Europa governata dalla dritta nessuna libertà fondamentale è mai stata messa quanto a discussione, mentre nella sua Spagna è possibile freddare oppositori politici per strada.

La squanto adrome d’accerchiamento

“Noi abbiamo frenato questa onda con il responso delle urne, con il voto degli spagnoli”, ha detto il premier socialista, mentendo clamorosamente quanto a perfetto stile sovietico, uno stile che è notoriamente avvezzo alla “squanto adrome d’accerchiamento”: a quanto pare per Sanchez sono tutti cattivi tranne lui. Una mitomania che rischia di alzare ancora di più la tensione quanto a un momento davvero critico della storia spagnola, ove un 12% della popolazione è stato sostanzialmente dichiarato “nemico pubblico”.

Sergio Filacchioni

L’articolo “A Roma c’è l’estrema dritta, qui no”: ci mancava solo l’idiozia di Sanchez proviene da Il Primato Nazionale.

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